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Il bilancio delle alluvioni che hanno devastato l’Emilia Romagna in Italia è salito a 14 venerdì, tra gli appelli al governo per rilanciare un progetto abbandonato per mitigare l’impatto dei disastri naturali.
Le autorità ravennate hanno disposto l’immediato sgombero di due piccoli comuni e lanciato un appello “estremamente urgente” ai residenti affinché riducano al minimo gli spostamenti nella regione, ancora soggetta a rosso tempo atmosferico mettere in guardia.
“Il bilancio delle vittime è salito a 14”, ha detto ad AFP un portavoce della regione.
L’ultima vittima trovata era un uomo recuperato da un allagato casa a Faenza, una città pittoresca solitamente circondata da verdi pascoli e vigneti, rimasta in gran parte sott’acqua dopo il violento acquazzone all’inizio di questa settimana.
Quasi la metà delle 10.000 persone evacuate dalle proprie case ha trascorso la notte in centri di accoglienza locali allestiti in palestre o hotel, mentre altri hanno ricevuto pasti caldi da cucine mobili dislocate in diverse città.
La gente del posto a Faenza spalava il fango dalle loro case, ammucchiando materassi, vestiti e mobili fradici in montagne di rifiuti.
A Ravenna pioveva ancora e il sindaco Massimo Isola ha descritto una “situazione disastrosa” nelle frazioni sulle colline che circondano la città.
Mentre i soccorritori cercavano le persone ancora isolate dalle acque, sono emersi dettagli sugli ultimi istanti di alcuni di coloro che sono morti.
Uno, Giovanni Pavani, 75 anni, si è rifiutato di uscire di casa martedì, dicendo alla sua vicina Marina Giocometti che aveva messo dei sacchi di sabbia lungo le finestre e che sarebbe andato tutto bene, secondo il quotidiano Corriere della Sera.
Era al telefono con lei quando le acque hanno iniziato a entrare, dicendole “Ho freddo, così freddo. I mobili galleggiano per casa”, ha detto.
Giocometti gli ha detto di salire sul tavolo, e lei avrebbe chiamato i servizi di emergenza, ma la linea si è improvvisamente interrotta, ha detto.
Il salvataggio di un bambino di tre anni dalle braccia di sua madre, mentre stava fuori casa con l’acqua fino al petto, chiedendo aiuto, è diventato virale mercoledì.
Fabiana, 36 anni, ha detto venerdì al giornale che “non dimenticherà mai” l’altruismo dell’uomo – un cuoco serbo di nome Dorde – che ha nuotato verso di lei e ha preso il ragazzo, caricandolo sulla sua spalla, prima di portarlo in salvo.
“Ho detto a mio figlio che era un gioco e che doveva arrampicarsi il più in alto possibile su chiunque lo prendesse in braccio”, ha detto.
L’acquazzone – che ha visto precipitazioni per sei mesi in sole 36 ore – ha causato danni per miliardi di euro e ha sollevato interrogativi a livello nazionale sul perché non si stia facendo di più in termini di cambiamento climatico mitigazione.
Nel 2014, allora primo ministro Matteo Renzi istituire una task force denominata Italia Sicura, incaricata della prevenzione di alluvioni e frane.
Ma è stato demolito nel 2018 da Giuseppe Conte, capo di un governo di coalizione che univa il Movimento 5 Stelle populista e la Lega di destra, e sostituito con un progetto che non è riuscito a decollare.
(AFP)